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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

L'EVOLUZIONE DELLA LETTURA : AUDIBLE E STORYTEL

In questi ultimi anni, quando ho ripreso il lavoro dopo due maternità, ho scoperto il piacere degli audiolibri.  Li avevo sempre guardati con scetticismo, veneravo tenere in mano il libro, abbracciarlo dopo averlo finito, come se stringerlo potesse suggellare le emozioni che avevo vissuto, e fissarle per sempre.  Però ho anche un problema di allergia e negli ultimi tempi ho donato molti libri ormai sulla via dell'ingiallimento.  Ho tenuto però quelli più cari come reliquie, e quelli nuovi, e quelli che rileggerò. Oltre al problema dello spazio in casa (mi è venuta la sindrome da Marie Kondo, ma sono ancora una discepola troppo indisciplinata), c'era anche il problema del tempo. Anche se lavoravo part time, il tempo di mettersi seduta fisicamente con gli occhi su un libro, diventava difficile, discontinuo e troppo occasionale. Quando avevo tempo, gli occhi mi si chiudevano. Così ho provato, e mi è piaciuto DAVVERO! Dapprima ho provato Audible, e di recente Storytel. Il

LA FAMIGLIA MARCIA

L'altro giorno c'era questo manifesto che aveva questo evidente doppio senso. La famiglia 'marcia' come verbo marciare, ma anche la famiglia marcia come aggettivo. Perché a sentire la cronaca non possiamo che constatare ormai che c'è del marcio nella famiglia. Si fa presto a prendersela con le famiglie arcobaleno, ma i fatti parlano chiaro. Non ci sono loro sulle prime pagine, ma le famiglie etero.  La cosiddetta famiglia tradizionale riesce a spingersi sempre più in basso. Ho letto di quel padre in Sicilia che violentava la figlia da anni per correggere il fatto che fosse lesbica. Una mostruosità che si commenta da sola.  E questo è solo uno degli innumerevoli esempi che potrei fare, basta leggere un giornale, ogni giorno ne trovi una.  Violenze, abusi, femminicidi.  Non voglio fare di tutta l'erba un fascio ma penso che per chi è etero c'è una spinta a sistemarsi e mettere su famiglia.  Non sono cose di cui uno ha coscienza...io ho scelto sì, ma

NON SONO UNA MAMMA, SONO UNA PERSONA

Da bambina sognavo il principe azzurro come tutte, ma non solo.  Sognavo più che altro di essere io una principessa, di essere super, una super eroina, ricca, brava, una ballerina, una persona di talento. QUALCUNO CHE REALIZZASSE QUALCOSA E LASCIASSE UN SEGNO. Sono poi cresciuta convinta che sarei stata sola, con un lavoro (scientifico) che avrei avuto al massimo un figlio ma sarei stata madre single. Finché poi ho trovato inaspettatamente l'amore e dopo averlo conosciuto per un bel po' di anni l'ho sposato.  E ora abbiamo 2 figli.  Da fuori sembra una famiglia tradizionale. Niente di più lontano dalla realtà, qui non c'è niente di convenzionale. L'altro giorno ho visto questo manifesto di un noto partito e mi è venuta una rabbia... Non sono utero, certamente, ma non sono nemmeno una mamma. Perché PRIMA DI OGNI COSA SONO UNA PERSONA. Non sono una mamma e basta. Mi rifiuto di aderire a questa categoria. Essere madre è stata una cosa che ho voluto ed è

FRIDAYS FOR FUTURE

Il problema del clima è urgente e i politici non stanno prendendo la questione sul serio.  Penso che siamo tutti d'accordo su questo...ci dimentichiamo troppo spesso dell'argomento e forse non sappiamo neanche bene come muoverci. Non sempre sappiamo come comportarci. Molte volte pensiamo di agire nel modo giusto e di non inquinare, salvo poi scoprire che un'azione che facciamo (credendo di fare bene), in realtà peggiora la situazione. L'uomo è la creatura più vulnerabile e gioca a fare l'onnipotente. Ma a cosa servono i Fridays for Future? Sono solo una moda? Magari sì. Magari no.  Chi vivrà vedrà. Quando c'è qualcosa di nuovo leggo sempre i commenti delle persone, sulle varie pagine che ne parlano, su Facebook in particolare. Leggo per farmi un'idea dell'impatto popolare, per capire cosa pensano vari tipi di persone, che non conosco chiaramente, che non so di che estrazione sociale siano, che cultura abbiano, se siano leoni da tastiera (questo si

Guarda come si fa

Oggi ho scoperto che sono bravina a prendere a calci la palla. Che significa? Che a 40 anni posso mettermi a iniziare una carriera calcistica? Oddio, è piuttosto difficile, ma per me significa che ci sono cose che per qualche motivo, per stereotipi, per pigrizia, perché abbiamo rinunciato prima di provare, non abbiamo mai osato provare. E che invece riusciamo a fare. Ogni volta che incontravo la mia collega che ha dei problemi di salute e non riesce a camminare, ogni volta che incontravo l'altro collega che è cieco, ogni volta pensavo: tu puoi.  Perché correre? Perché puoi farlo. Perché leggere? Perché puoi farlo. Tutte le cose che diamo per scontate e che possiamo fare, a volte dimentichiamo di apprezzarle. Perché perdere tempo a fare una cosa...perché no? Invece di chiederci il motivo, chiediamoci perché no? Perché rinunciare?  Ho iniziato anche a fare la maglia. Con grande fatica e grande ilarità da parte di mia madre.  Vengo da generazioni di ricamatrici bravissime a

SAT NAM

A Settembre ho iniziato a praticare YOGA. Più specificatamente KUNDALINI YOGA. Sento parlare di yoga da un bel po', ovunque spuntano corsi con diverse parole accanto alla parola yoga (power yoga, yogafunc, etc), ma ne sapevo gran poco. Vedevo su instagram o su pinterest queste bellissime foto, bellissimi corpi pieni di armonia, accanto a frasi così sagge e a mantra così accattivanti.  Per pura casualità questo è stato il mio primo approccio a questo nuovo e interessante mondo. La prima cosa che ho imparato è la recitazione di due mantra. Il primo: ONG NAMO, GURU DEV NAMO. Ci tornerò, anche perché ci ho messo un po' per impararlo e non lo conosco ancora bene, soprattutto il significato.  Il secondo, quello che recitiamo a fine lezione, è : SAT NAM. E quindi anche se si tratta dell'ultimo mantra, per me è stato il primo.  Uscita da quella porta quella prima sera, io sapevo vibrare SAT NAM. Ogni lezione/classe/kriya dura circa un'ora e mezza e termina sempr

A TUTTE LE DONNE

Voglio scrivere questo post per le belle donne che ho visto oggi, nella mia città, e nelle altre città d'Italia, viste su instagram, per la manifestazione dell' 8 Marzo organizzata da Nonunadimeno . Innanzitutto è magnifico poter usare la tecnologia e i social  per diffondere idee. Provate a pensare come la stampa manipoli le notizie e decida di mettere o no in evidenza alcune piuttosto che altre. Potete essere un milione in piazza, ma se non se ne parla, se non si pubblica, quella piazza non esiste. Un po' come se spegnessero la tua voce.  E tu urlassi, ma non arrivasse nessun messaggio. Ma con gli smartphone, con instagram e facebook, chi è presente può testimoniare, come un reporter di guerra, e può condividere immediatamente, e mostrare al mondo che ci siamo, che stiamo parlando, che stiamo urlando. Possiamo usare i social non solo per fotografare bene quello che mangiamo e diffondere una versione fantastica e irreale della nostra vita, ma possiamo usarlo per QUE

LOTTO MARZO - Chi offende la dignità della donna?

Avrete sicuramente letto il volantino della Lega di Crotone e tutte le polemiche a riguardo.  Al di là di ogni schieramento politico e delle vostre idee personali... vi siete chiesti/e chi ci offende davvero? Non esiste la donna nel giusto, la donna NORMALE, che segue il suo istinto NATURALE. Non è giusta chi fa la madre e si dedica al marito e ai figli, non è giusta chi non si dedica a loro ma alla carriera, né è giusta chi figli non ne fa, chi è single, chi è omosessuale.  Nessuna di queste donne è quella 'GIUSTA', 'NORMALE', 'NATURALE'. Ogni donna che decide chi essere, che segue il suo cuore e la sua testa, è GIUSTA, perché è se stessa. Questa è l'autodeterminazione.  Nel volantino si legge:  Chi sostiene una cultura politica che rivendica una sempre più marcata e assoluta autodeterminazione della donna che suscita un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell'uomo. Ma che cavolo di discorso è? La vedete la mancanza di senso?

IKIGAI : ma che storia è questa?

 "Abbandonati dolcemente all'attrazione delle cose che ami. Non ti porteranno mai fuori strada".  Rūmī Mi sono imbattuta di recente, per caso, cercando di comprendere la filosofia LAGOM, in questo nuovo concetto giapponese.  IKIGAI Il termine Ikigai è composto: iki (生き) che significa “ vita ” e kai (甲斐) – quando in sequenza espresso come gai – “ significato ”. Quindi “un significato per la vita”, vale a dire una ragione per cui alzarsi la mattina. I significati che ho trovato navigando in rete sono : "ragione per alzarsi la mattina" o "raison d'etre- ragion d'essere", "la fonte che dà valore alla vita", ma ancora più interessante: "motore dell'esistenza".  Questo modo di spiegarlo mi ha ricordato un altro motore, il motore passionale che dà il via alla scrittura. Già, perchè scrivere? Non è una fatica inutile?  Sappiate però che il motore passionale, per Blanchot Maurice, è la nostalgia dell'immediato