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FRIDAYS FOR FUTURE

Il problema del clima è urgente e i politici non stanno prendendo la questione sul serio.  Penso che siamo tutti d'accordo su questo...ci dimentichiamo troppo spesso dell'argomento e forse non sappiamo neanche bene come muoverci. Non sempre sappiamo come comportarci. Molte volte pensiamo di agire nel modo giusto e di non inquinare, salvo poi scoprire che un'azione che facciamo (credendo di fare bene), in realtà peggiora la situazione. L'uomo è la creatura più vulnerabile e gioca a fare l'onnipotente. Ma a cosa servono i Fridays for Future? Sono solo una moda? Magari sì. Magari no.  Chi vivrà vedrà. Quando c'è qualcosa di nuovo leggo sempre i commenti delle persone, sulle varie pagine che ne parlano, su Facebook in particolare. Leggo per farmi un'idea dell'impatto popolare, per capire cosa pensano vari tipi di persone, che non conosco chiaramente, che non so di che estrazione sociale siano, che cultura abbiano, se siano leoni da tastiera (questo si...

Guarda come si fa

Oggi ho scoperto che sono bravina a prendere a calci la palla. Che significa? Che a 40 anni posso mettermi a iniziare una carriera calcistica? Oddio, è piuttosto difficile, ma per me significa che ci sono cose che per qualche motivo, per stereotipi, per pigrizia, perché abbiamo rinunciato prima di provare, non abbiamo mai osato provare. E che invece riusciamo a fare. Ogni volta che incontravo la mia collega che ha dei problemi di salute e non riesce a camminare, ogni volta che incontravo l'altro collega che è cieco, ogni volta pensavo: tu puoi.  Perché correre? Perché puoi farlo. Perché leggere? Perché puoi farlo. Tutte le cose che diamo per scontate e che possiamo fare, a volte dimentichiamo di apprezzarle. Perché perdere tempo a fare una cosa...perché no? Invece di chiederci il motivo, chiediamoci perché no? Perché rinunciare?  Ho iniziato anche a fare la maglia. Con grande fatica e grande ilarità da parte di mia madre.  Vengo da generazioni di ricamatrici bra...

LOTTO MARZO - Chi offende la dignità della donna?

Avrete sicuramente letto il volantino della Lega di Crotone e tutte le polemiche a riguardo.  Al di là di ogni schieramento politico e delle vostre idee personali... vi siete chiesti/e chi ci offende davvero? Non esiste la donna nel giusto, la donna NORMALE, che segue il suo istinto NATURALE. Non è giusta chi fa la madre e si dedica al marito e ai figli, non è giusta chi non si dedica a loro ma alla carriera, né è giusta chi figli non ne fa, chi è single, chi è omosessuale.  Nessuna di queste donne è quella 'GIUSTA', 'NORMALE', 'NATURALE'. Ogni donna che decide chi essere, che segue il suo cuore e la sua testa, è GIUSTA, perché è se stessa. Questa è l'autodeterminazione.  Nel volantino si legge:  Chi sostiene una cultura politica che rivendica una sempre più marcata e assoluta autodeterminazione della donna che suscita un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell'uomo. Ma che cavolo di discorso è? La vedete la mancanza di senso?...

IKIGAI : ma che storia è questa?

 "Abbandonati dolcemente all'attrazione delle cose che ami. Non ti porteranno mai fuori strada".  Rūmī Mi sono imbattuta di recente, per caso, cercando di comprendere la filosofia LAGOM, in questo nuovo concetto giapponese.  IKIGAI Il termine Ikigai è composto: iki (生き) che significa “ vita ” e kai (甲斐) – quando in sequenza espresso come gai – “ significato ”. Quindi “un significato per la vita”, vale a dire una ragione per cui alzarsi la mattina. I significati che ho trovato navigando in rete sono : "ragione per alzarsi la mattina" o "raison d'etre- ragion d'essere", "la fonte che dà valore alla vita", ma ancora più interessante: "motore dell'esistenza".  Questo modo di spiegarlo mi ha ricordato un altro motore, il motore passionale che dà il via alla scrittura. Già, perchè scrivere? Non è una fatica inutile?  Sappiate però che il motore passionale, per Blanchot Maurice, è la nostalgia dell'immediato...

Guarigione

A lla fine, un lunedì come un altro, dopo una lotta interiore durata mesi, ho dato le dimissioni. Una frase molto semplice e breve, detta ad alta voce, poco prima delle 9 del mattino quando ancora l'azienda era mezza addormentata e non riuscivo a realizzare nemmeno io l'importanza di quelle poche parole. Di colpo tutto è sparito. L'ansia, le paure, l'angoscia, tutti i sintomi del corpo, non solo della mente. Mi sono resa conto immediatamente che erano 9 mesi che non vivevo, che avevo questa angoscia mista ad ansia, OPPRIMENTE e COSTANTE. Un malessere senza pause che mi stava logorando, e io ci ero quasi abituata. Non ricordavo più cosa significasse stare bene, non mi ricordavo più com'era sentire di stare davvero bene, con lo stomaco leggero, la mente sgombra, senza la necessità di prendere le gocce. Perché siamo arrivati a questo? Nessuno dovrebbe mai essere costretto ad arrivare a questo punto. Non si dovrebbe mai arrivare a stare così male per il lavoro, co...

Il mito dell'impiegato a tempo indeterminato

Oggi ho avuto un'altra idea. Perché non tentare a lavorare nel personale delle scuole? Why not? Lo so che è un lavoro di fatica, ma io non sto cercando un lavoro dove non si faccia niente, dove non si fatichi. Sto cercando un lavoro dignitoso, dove mi possa sentire anche utile e realizzata, oltre che un lavoro che mi permetta di gestire anche la famiglia come desidero, come orari e carico di stress. Sto andando alla ricerca senza la spocchia da laureata-che-lavora-in-una-grande-compagnia. Quest'etichetta mi soffoca. Sto cercando con grande umiltà e desiderio di imparare e curiosità.  Voglio un lavoro anche umile, ma che sia più adatto a me. E qui intervengono i genitori, in generale, non solo i miei. Tutta quella generazione di lavoratori, per cui il diploma era il livello massimo e chi ce l'aveva poteva ambire talvolta al fantastico lavoro d'ufficio.  C'era il mito dell'impiegato (magari statale) con l'impiego sicuro, per sempre, seduto d...

Non è un paese per nonne

Tempo fa leggevo sul blog di Mammaholic, che seguo da un po' di anni, questo post: https://www.mammaholic.com/litalia-non-e-un-paese-per-mamme-il-nuovo-rapporto-di-save-the-children/ Ho pensato, con rabbia, a quanto avesse ragione, e alla mia situazione. Di colpo l'azienda mi ha stravolto la vita. Avrei accettato che mi dicessero ci dispiace ma è per motivi di budget. Mi hanno invece mentito, hanno sventolato promesse (come proroghe) a caso senza verificare, per poi rimangiarsele, mi hanno messo in un ufficio dove non sono competente e sono costantemente umiliata e svalorizzata, come una punizione. Mi hanno giudicata, perché non è femminista scegliere di dedicare del tempo alla famiglia, una laureata deve pensare alla carriera. E chi lo dice? Io oggi decido così, ma domani posso sempre cambiare, questa è la vera flessibilità. Così come una persona evolve e desidera mettersi alla prova con diversi lavori.  Sono stata giudicata come una lavoratrice a metà, mentre non...