In questi ultimi anni, quando ho ripreso il lavoro dopo due maternità, ho scoperto il piacere degli audiolibri.
Li avevo sempre guardati con scetticismo, veneravo tenere in mano il libro, abbracciarlo dopo averlo finito, come se stringerlo potesse suggellare le emozioni che avevo vissuto, e fissarle per sempre.
Però ho anche un problema di allergia e negli ultimi tempi ho donato molti libri ormai sulla via dell'ingiallimento.
Ho tenuto però quelli più cari come reliquie, e quelli nuovi, e quelli che rileggerò.
Oltre al problema dello spazio in casa (mi è venuta la sindrome da Marie Kondo, ma sono ancora una discepola troppo indisciplinata), c'era anche il problema del tempo.
Anche se lavoravo part time, il tempo di mettersi seduta fisicamente con gli occhi su un libro, diventava difficile, discontinuo e troppo occasionale.
Quando avevo tempo, gli occhi mi si chiudevano.
Così ho provato, e mi è piaciuto DAVVERO!
Dapprima ho provato Audible, e di recente Storytel.
Il primo lo conosco meglio, l'ho rinnovato e disdettato diverse volte, a seconda dei periodi.
Banalmente, da primavera iniziavo ad andare al lavoro in bici, mentre da novembre usavo i mezzi pubblici e quindi ascoltavo sempre una ventina di minuti andata e una ventina al ritorno.
Più dieci di camminata.
Poi durante il pomeriggio prima di prendere i bambini, finché mangiavo o sistemavo la lavastoviglie, potevo ascoltare ancora. E la sera quando gli occhi erano stanchi, ancora un altro po'.
Ho divorato tanti libri che ero stupita di me!
Se capitava però di sentire qualche narratore con una voce noiosa, piatta o non gradevole mollavo, purtroppo questa è una cosa fondamentale per entrare nell'ascolto.
Tuttavia posso dire che ho trovato diversi buoni narratori, alcuni strepitosi (Luca Marinelli in 'Lamento di Portnoy' di Philip Roth, l'ho adorato, quanto ho riso da sola con le cuffie sull'autobus!).
Uno dei primi audiolibri che ho ascoltato è stato PER DIECI MINUTI di Chiara Gamberale, di cui parlerò a breve nei prossimi giorni.
Attenzione : questo post NON è sponsorizzato.
Li avevo sempre guardati con scetticismo, veneravo tenere in mano il libro, abbracciarlo dopo averlo finito, come se stringerlo potesse suggellare le emozioni che avevo vissuto, e fissarle per sempre.
Però ho anche un problema di allergia e negli ultimi tempi ho donato molti libri ormai sulla via dell'ingiallimento.
Ho tenuto però quelli più cari come reliquie, e quelli nuovi, e quelli che rileggerò.
Oltre al problema dello spazio in casa (mi è venuta la sindrome da Marie Kondo, ma sono ancora una discepola troppo indisciplinata), c'era anche il problema del tempo.
Anche se lavoravo part time, il tempo di mettersi seduta fisicamente con gli occhi su un libro, diventava difficile, discontinuo e troppo occasionale.
Quando avevo tempo, gli occhi mi si chiudevano.
Così ho provato, e mi è piaciuto DAVVERO!
Dapprima ho provato Audible, e di recente Storytel.
Il primo lo conosco meglio, l'ho rinnovato e disdettato diverse volte, a seconda dei periodi.
Banalmente, da primavera iniziavo ad andare al lavoro in bici, mentre da novembre usavo i mezzi pubblici e quindi ascoltavo sempre una ventina di minuti andata e una ventina al ritorno.
Più dieci di camminata.
Poi durante il pomeriggio prima di prendere i bambini, finché mangiavo o sistemavo la lavastoviglie, potevo ascoltare ancora. E la sera quando gli occhi erano stanchi, ancora un altro po'.
Ho divorato tanti libri che ero stupita di me!
Se capitava però di sentire qualche narratore con una voce noiosa, piatta o non gradevole mollavo, purtroppo questa è una cosa fondamentale per entrare nell'ascolto.
Tuttavia posso dire che ho trovato diversi buoni narratori, alcuni strepitosi (Luca Marinelli in 'Lamento di Portnoy' di Philip Roth, l'ho adorato, quanto ho riso da sola con le cuffie sull'autobus!).
Uno dei primi audiolibri che ho ascoltato è stato PER DIECI MINUTI di Chiara Gamberale, di cui parlerò a breve nei prossimi giorni.
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