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FRIDAYS FOR FUTURE

Il problema del clima è urgente e i politici non stanno prendendo la questione sul serio. 
Penso che siamo tutti d'accordo su questo...ci dimentichiamo troppo spesso dell'argomento e forse non sappiamo neanche bene come muoverci. Non sempre sappiamo come comportarci. Molte volte pensiamo di agire nel modo giusto e di non inquinare, salvo poi scoprire che un'azione che facciamo (credendo di fare bene), in realtà peggiora la situazione.
L'uomo è la creatura più vulnerabile e gioca a fare l'onnipotente.
Ma a cosa servono i Fridays for Future? Sono solo una moda? Magari sì. Magari no. 
Chi vivrà vedrà.

Quando c'è qualcosa di nuovo leggo sempre i commenti delle persone, sulle varie pagine che ne parlano, su Facebook in particolare. Leggo per farmi un'idea dell'impatto popolare, per capire cosa pensano vari tipi di persone, che non conosco chiaramente, che non so di che estrazione sociale siano, che cultura abbiano, se siano leoni da tastiera (questo si capisce subito comunque) o cinici, o sognatori. 
E capita a volte che tra le solite polemiche sterili ne esca qualcosa. 
Qualcuno giustamente, secondo me, osservava che forse sarebbe stato più concreto andare a pulire le spiagge, fare qualcosa di pratico, che un semplice saltare la scuola e agitare slogan e cartelli. 
E io lo capisco questo pensiero.
Ma...c'è un MA. 
Lo sciopero in quanto astensione dal lavoro ha un effetto concreto, mentre il corteo, gli slogan, le folle nelle piazze, hanno il loro effetto più complesso.
E non parlo del casino, dei vaffanculo urlati a dei politici che ti possono sentire.
Non parlo del caos, delle risse, dei danni effettivi, che spaventano i popoli e permettono ai politici di offrire sicurezza in cambio delle nostre libertà. 
Non sarebbe la prima volta e non sarà l'ultima.
Io parlo di qualcosa di più simbolico.

Parlo dell'atto simbolico di scendere in piazza, di urlare delle parole, che ai più disattenti sembreranno vane ma non lo sono.

E parlo del fatto che questo è ancora più importante per questi giovani, perché rischiano di sprofondare nel nichilismo (leggete L'ospite inquietante - Galimberti - vi illuminerà!). 
Per loro, che sono ancora giovani, è fondamentale credere nel potere delle proprie idee e delle proprie parole.
Se a 16, 20, 25 anni non credo nel mio NO, non credo nel potere di dissentire, di protestare, con le parole e con il mio corpo, allora è finita. 
Tanto vale andare direttamente alla casa di riposo.
C'è un tempo per lottare e un tempo per rassegnarsi.
L'età dei 20, dei 30, e io direi anche dei 40, è il tempo di lottare.
Certo alla mia età sai già che alcune azioni e parole cadranno nel vuoto.
Ma se perdi la speranza prima... 


'Il palazzo è un simbolo, come lo è l'atto di distruggerlo.
Sono gli uomini che conferiscono potere ai simboli.
Da solo un simbolo è privo di significato, ma con un bel numero di persone alle spalle, far saltare in aria un palazzo, può davvero cambiare il mondo.'
V per vendetta

Con questa citazione del film non voglio certo incitare ad atti di vandalismo, ci mancherebbe.
La cosa che mi interessa sottolineare è che se si trovano tante persone in piazza a gridare delle idee, quelle idee è chiaro che assumono un significato importante. So che può sembrare vano e sciocco starsene lì con dei cartelli, con dei disegni in faccia, con degli slogan, a danzare e cantare. Ma NON lo è.
Non lo è soprattutto per coloro che vi credono, e quelli sono i giovani.
Giovani che domani perderanno un po' della loro innocenza, ma che oggi hanno diritto di sognare, di combattere, di credere nel potere delle loro idee e nel potere della loro voce. 
Devono poter credere di avere voce. 
Le parole sono importanti. Le parole possono cambiare il mondo.

Quanto alle danze..
Una rivoluzione senza un ballo è una rivoluzione che non vale la pena di fare.
V per vendetta

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