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LA MANINA APPICCICOSA

Questi sono giorni di nostalgia. Non solo perché il mio figlio più grande ha iniziato la primaria. Sono giorni di nostalgia anche per il mio più piccolo. Era nella stessa classe della scuola dell'infanzia, e in questi anni ha condiviso ogni momento della giornata col fratello.  Adesso di colpo si trova solo, intimorito senza il suo fratellone, e oltre alla normale 'invidia' del nuovo percorso e delle nuove esperienze che l'altro sta facendo, c'è anche la mancanza del suo compagno di giochi. Così passiamo molto tempo io e lui, me lo coccolo di più. E lui è veramente smarrito, ha bisogno della mia presenza, delle coccole. Lo percepisco da come afferra la mia mano, da come si aggrappa.  Vuole rincorrere il fratello e dire 'anch'io', ma ha bisogno di fare la sua strada e di restare ancora piccolo.  Ho bisogno anch'io che resti piccolo ancora per un po'. Il tempo con loro è il bene più prezioso, lo ripeto ogni ora del giorno.  Lo ri
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IO, PRIMA DI TUTTO

Ho sempre guardato in modo sospetto le mamme a tempo pieno, lo ammetto. Mi dicevo che io non ce l'avrei mai fatta.  Sono una pessima casalinga... e in cucina dipende, vado a periodi. A volte ho tanta voglia mentre altre.. piuttosto un take away.  Mi sono sempre vista come una donna in carriera. Non troppo, perchè ho sempre ammesso di non sentirmi pronta per essere un capo, nè ora nè in futuro. A 50 anni forse? Chissà. Mi sono sempre immaginata lavorare, e lavorare a tempo pieno.    Forse è stato il non trovare il lavoro che fa per me, a iniziare a scavare il dubbio, come la goccia che scava la roccia. Forse è come per l'uomo giusto. Pensi di non voler mettere su famiglia, non ti vedi come moglie, come compagna, come madre, finchè non incontri la persona giusta. Probabilmente se trovassi il lavoro giusto, che amo veramente, la penserei diversamente.  Il punto è che adesso mi sono resa conto che sto alla grande, che sono felice davvero, senza quel genere di lavoro che p

FESTA DELLA MAMMA

Niente, sono fuori da quell'incubo da soli 3 mesi e mi sembra tutto molto lontano, un lontano e brutto ricordo. Non ho più lo stipendio buono con i buoni pasto e l'assistenza sanitaria, eppure non ho più attacchi di panico e ansia.  Il futuro non mi angoscia come prima.  Ma come mai? Prima era una continua angoscia, una corsa in centrifuga, ansia, incubi, attacchi di panico. Ero calma e un attimo dopo ovunque fossi, all'improvviso, mi mancava l'aria. Anche se ragionavo, se pianificavo e posticipavo il licenziamento ad un momento più ragionevole, il mio corpo si ribellava prepotentemente. Ho perso uno stipendio fisso, ho perso contro l'ingiustizia, contro chi odia le donne e le madri e le famiglie. Ho perso contro un'azienda che ha un solo obiettivo dichiarato: produrre ricchezza ai capi a discapito delle persone che spendono la loro vita per loro.   Ho perso contro capi aggressivi e prepotenti, ho perso contro la loro propaganda. Ho perso circa nove m

Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni

Ed eccoci qui con l'ultima lettura, preso in biblioteca e finito in un battibaleno. Non credo nei 'metodi' e non sono il tipo che ne segue uno alla lettera come se fosse una bibbia. Non esiste un modo giusto in generale, ma si può prendere diversi spunti soprattutto da chi è molto diverso da noi.  Ho voluto leggere questo libro perché mi incuriosisce capire come educano negli altri paesi e in particolare mi ispirava l'idea che i danesi hanno dei bambini. Mi ispirava l'hygge (e mi ci ritrovo in pieno, io sono proprio una tipa da candele, copertina calda, fuoco nel camino, se avessi un camino, intimità e benessere, e una tazza con una bevanda calda come vorrebbe Sheldon Cooper) Prendiamolo così, come uno spunto di riflessione e non come un vero e proprio metodo. Queste sono le 'regole': 1- Play- gioco 2- Authenticity- onestà/autenticità 3- Reframing - ristrutturazione  4- Empathy -empatia 5-No ultimatums 6- Togetherness and hygge Non entrerò

VERONA TRANSFEMMINISTA

Il 29, 30 e 31 Marzo scorso si è tenuto a Verona il World Congress of Families. In molti hanno preso posizione contro i temi trattati e i personaggi invitati. L'Università di Verona il 17 Marzo ha presentato un documento firmato da oltre 160 docenti. La prima firma del documento è del prof. Panattoni Riccardo (ho studiato anche con lui a suo tempo) ordinario di Filosofia morale e direttore del dipartimento, ma giusto per citarne qualcuno, tra i firmatari c'erano Donata Gottardi, ex deputata del Parlamento europeo, lo storico Gian Paolo Romagnani e il chirurgo Giovanni De Manzoni. Il documento è stato poi esteso anche al resto del personale tecnico amministrativo e a ricercatori, dottorandi etc e si vocifera siano giunti a 600 firme. Si è scoperto in seguito che il Rettore aveva anche rifiutato nei mesi scorsi, di concedere le aule dell'Università per il congresso. Riporto una parte del documento (trovate il resto al link qui sotto o in altri arti

L'EVOLUZIONE DELLA LETTURA : AUDIBLE E STORYTEL

In questi ultimi anni, quando ho ripreso il lavoro dopo due maternità, ho scoperto il piacere degli audiolibri.  Li avevo sempre guardati con scetticismo, veneravo tenere in mano il libro, abbracciarlo dopo averlo finito, come se stringerlo potesse suggellare le emozioni che avevo vissuto, e fissarle per sempre.  Però ho anche un problema di allergia e negli ultimi tempi ho donato molti libri ormai sulla via dell'ingiallimento.  Ho tenuto però quelli più cari come reliquie, e quelli nuovi, e quelli che rileggerò. Oltre al problema dello spazio in casa (mi è venuta la sindrome da Marie Kondo, ma sono ancora una discepola troppo indisciplinata), c'era anche il problema del tempo. Anche se lavoravo part time, il tempo di mettersi seduta fisicamente con gli occhi su un libro, diventava difficile, discontinuo e troppo occasionale. Quando avevo tempo, gli occhi mi si chiudevano. Così ho provato, e mi è piaciuto DAVVERO! Dapprima ho provato Audible, e di recente Storytel. Il

LA FAMIGLIA MARCIA

L'altro giorno c'era questo manifesto che aveva questo evidente doppio senso. La famiglia 'marcia' come verbo marciare, ma anche la famiglia marcia come aggettivo. Perché a sentire la cronaca non possiamo che constatare ormai che c'è del marcio nella famiglia. Si fa presto a prendersela con le famiglie arcobaleno, ma i fatti parlano chiaro. Non ci sono loro sulle prime pagine, ma le famiglie etero.  La cosiddetta famiglia tradizionale riesce a spingersi sempre più in basso. Ho letto di quel padre in Sicilia che violentava la figlia da anni per correggere il fatto che fosse lesbica. Una mostruosità che si commenta da sola.  E questo è solo uno degli innumerevoli esempi che potrei fare, basta leggere un giornale, ogni giorno ne trovi una.  Violenze, abusi, femminicidi.  Non voglio fare di tutta l'erba un fascio ma penso che per chi è etero c'è una spinta a sistemarsi e mettere su famiglia.  Non sono cose di cui uno ha coscienza...io ho scelto sì, ma