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Straordinari ordinari

Straordinari. Che termine interessante.
Gli straordinari in certe aziende sono in realtà ordinari.
Sei tenuto a farli, è sottinteso. Tu DEVI. 
Scusa allora perché chiamarli straordinari?
Se arrivi alle 8 e te ne vai alle 17 in punto, non solo te lo fa notare il capo, se ti va bene a battutine, come se fossi uno scansafatiche o un lavativo. Ma anche i colleghi. Quelli più zerbini di te che hanno paura e allora si fermano, oggi dieci, domani venti minuti, a volte un'ora. 
Perché sta male uscire in punto suvvia, regalaci altro tempo. Che non sempre è pagato, a volte è tempo da recuperare e può far comodo, ma tenete conto che se ti fermi dieci minuti, in alcune aziende non te li contano, devi fermarti per multipli di trenta, ad esempio.
Però è così, si incoraggiano i dipendenti a restare di più, anche se magari il lavoro lo avresti finito in tempo, anche se non c'è nulla di urgente, sta bene ogni tanto fermarsi. 
Per i manager pare che sia l’unica strategia di aumento della produttività.

Per me il problema è un altro. Va cambiato il modo di fare le cose, e qui non mi dilungo.
Vi meravigliereste nel sapere quante cose si fanno ancora a mano o al massimo in excel.
Va premiato il modello aziendale in cui viene premiato chi porta a termine il lavoro svolto bene ma in meno tempo.
Che senso ha costringere i dipendenti a restare inchiodati alla sedia? Non rendono di più, tutt’altro.
Si crea solo frustrazione,  stanchezza, malessere e con questo ritmo non aumenta la produzione.
In questo modo i manager svuotano le risorse delle loro migliori energie e soprattutto creano un malcontento difficile da risolvere, che alcuni scaricano sui colleghi più deboli(e alcuni capi, soprattutto madri coi sensi di colpa per non esserci, scaricano sui subalterni, meglio ancora se donne e madri come loro).
Ci si stanca inutilmente senza un reale vantaggio . Poi si esce più tardi abitualmente e allora si pretende che il supermercato o la banca o l'agenzia immobiliare o di viaggi, siano aperte per stare ai tuoi orari. 
Una soluzione si trova, non è che se io esco dall'ufficio alle 17, la banca deve essere aperta fino alle 18 . Magari potrei uscire alle 15, e trovare un modo per far uscire anche l'impiegato di banca alle 15. I servizi possono essere on line, o per appuntamento, che ne so, una soluzione per vivere meglio tutti, si può trovare. 
Non la cerchiamo perché siamo malati, ripetiamo comportamenti e discorsi già sentiti da decenni, come dei pappagalli. Siamo abituati, abbiamo assimilato che è più bravo chi sta tanto sulle cose. 
Ad esempio a scuola è più bravo chi studia tanto, ore e ore a ripetere una cosa...
No, per me non è più bravo. Se devi ripetere ore e ore la stessa cosa per capirla, hai un problema, forse bisogna intervenire. 
Non sei più bravo se per compiere il tuo lavoro ti devi fermare ogni giorno un'ora o due. 
Poi ci lamentiamo che non abbiamo tempo ed è vero, siamo sempre stanchi (che poi non produci di più dopo sei ore a quanto pare) non abbiamo tempo per i figli, per i compagni, per la nostra vita privata. Poco svago, troppe cose da fare, o troppe spese extra per baby sitter etc, o troppa dipendenza dai nonni.
Siamo LETTERALMENTE ESAURITI. E cerchiamo continuamente la felicità lì fuori nelle cose, accumulando cose, senza mai goderle veramente perché il tempo sembra sempre sfuggirci. 
Eh ma è così per tutti. Ci dicono. Bene, allora uniamoci tutti e troviamo una soluzione, perché io non accetto (e penso neanche voi) di non avere tempo per la mia vita, di farmi dominare dal tempo, di sprecare il tempo. 

Poi un classico è il tempo di QUALITÀ.
Stai 10 ore al lavoro e 3 coi figli, ma è tempo di qualità eh cari genitori.
Perbacco, allora potremmo applicare lo stesso concetto al lavoro. Sto in ufficio 5 ore anziché 10 ma è tempo di qualità, o no?
Meno ore, più concentrate, e più produttive, in cui davvero si sta lì a lavorare sodo, belli freschi, perché tanto dopo le 13, il cervello è già mezzo addormentato.
Poi ci sarà sempre chi, vuoi per il ruolo, vuoi per qualche progetto veramente straordinario, o perché vuole dare quel di più e fare la differenza, si fermerà oltre l'orario. 
E ne sarà gratificato.
Ma è una scelta, e scegliamo noi, in base a chi siamo, perché non siamo tutti uguali e le nostre storie cambiano anche nel corso del tempo. 
Non siamo tutti carrieristi e guardate un po’, non c’è niente di male in tutto ciò. 
Non nuoce a nessuno, e non gioverebbe a nessuno invece se fossimo tutti votati alla carriera.
 

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