Nessuno dovrebbe mai avere paura di cambiare.
O meglio: è normalissimo avere paura del cambiamento e dell'ignoto.
Ma non dovrebbe essere un terrore paralizzante, non dovresti morire di ansia, non dovresti avere la sensazione di catastrofe imminente.
Probabilmente sono esaurita e non sono normale io.
'Ma l'ansia è una spia, è un segno che qualcosa non va' mi dice la mia buona amica, che già ci è passata.
E sono settimane, mesi, che sviscero ogni giorno dentro di me e fuori con i miei cari, ogni singola paura, ogni ragione, ogni perplessità, ogni motivazione.
Io sono sicura della mia decisione. Non ho più dubbi. Sono pronta, e sono consapevole di tutto, o quasi.
Certamente è una pazzia, certamente è un rischio.
Nessuno può essere sicuro al 100% di prendere la decisione giusta, perchè non esistono (dicono) scelte giuste o sbagliate, ma solo le scelte che noi facciamo.
E se mi sbagliassi? Se facessi una grande cazzata?
Certamente sarebbe un problema, dovrei aggiustare le cose. Ed è davvero così impossibile aggiustare le cose?
Tutto si può rimediare, niente è così grave, solo la morte è definitiva, solo le malattie, le tragedie e le guerre sono veramente dei problemi terrificanti.
Questo non lo è, non deve esserlo.
Mi trovo come il paracadutista, ormai pronto sul bordo, pronto per il salto, con l'aria in faccia e l'adrenalina, pronto col paracadute, quindi anche abbastanza sicuro, non è che sto facendo una missione suicida, a qualcosa ho già pensato.
Ed è come se in quel momento, anzichè prendere coraggio, prendere fiato e buttarmi e godermi il salto (urlando, certamente anche) arrivasse qualcuno dietro a farmi prendere paura.
Ormai a cosa serve? A niente, solo a farmi stare male.
Bisogna avere il coraggio di fare qualche pazzia, bisogna aprire la mente e pensare che non tutto è definitivo, che va bene, si può fallire, si può arrivare a un punto che si dice 'ok, effettivamente ho fatto una grande cazzata' ma, incredibile: posso provare a rimediare.
Non sono decisioni di vita o di morte.
E il fallimento fa parte della vita, e non si può avere paura del fallimento prima ancora di fallire.
Se accade accade, pazienza. Si ricomincia.
Io so che se non faccio quel salto, niente di bello potrà mai accadere, continuerò a spegnermi.
Solo rischiando potrà accadere. Potrà non accadere, certo, ma ho più possibilità.
Cambiare fa parte della vita, fa bene allo spirito, e cambiare lavoro, anche se poi fallisci, anche se poi te ne penti, anche se poi non è quello giusto, quello definitivo, è sempre vita, è sempre esperienza.
Tutto in questo momento, nel prima di buttarsi giù con quel paracadute, è terrificante, ed è normale.
Ma voglio chiudere con questa bellissima frase di una canzone:
O meglio: è normalissimo avere paura del cambiamento e dell'ignoto.
Ma non dovrebbe essere un terrore paralizzante, non dovresti morire di ansia, non dovresti avere la sensazione di catastrofe imminente.
Probabilmente sono esaurita e non sono normale io.
'Ma l'ansia è una spia, è un segno che qualcosa non va' mi dice la mia buona amica, che già ci è passata.
E sono settimane, mesi, che sviscero ogni giorno dentro di me e fuori con i miei cari, ogni singola paura, ogni ragione, ogni perplessità, ogni motivazione.
Io sono sicura della mia decisione. Non ho più dubbi. Sono pronta, e sono consapevole di tutto, o quasi.
Certamente è una pazzia, certamente è un rischio.
Nessuno può essere sicuro al 100% di prendere la decisione giusta, perchè non esistono (dicono) scelte giuste o sbagliate, ma solo le scelte che noi facciamo.
E se mi sbagliassi? Se facessi una grande cazzata?
Certamente sarebbe un problema, dovrei aggiustare le cose. Ed è davvero così impossibile aggiustare le cose?
Tutto si può rimediare, niente è così grave, solo la morte è definitiva, solo le malattie, le tragedie e le guerre sono veramente dei problemi terrificanti.
Questo non lo è, non deve esserlo.
Mi trovo come il paracadutista, ormai pronto sul bordo, pronto per il salto, con l'aria in faccia e l'adrenalina, pronto col paracadute, quindi anche abbastanza sicuro, non è che sto facendo una missione suicida, a qualcosa ho già pensato.
Ed è come se in quel momento, anzichè prendere coraggio, prendere fiato e buttarmi e godermi il salto (urlando, certamente anche) arrivasse qualcuno dietro a farmi prendere paura.
Ormai a cosa serve? A niente, solo a farmi stare male.
Bisogna avere il coraggio di fare qualche pazzia, bisogna aprire la mente e pensare che non tutto è definitivo, che va bene, si può fallire, si può arrivare a un punto che si dice 'ok, effettivamente ho fatto una grande cazzata' ma, incredibile: posso provare a rimediare.
Non sono decisioni di vita o di morte.
E il fallimento fa parte della vita, e non si può avere paura del fallimento prima ancora di fallire.
Se accade accade, pazienza. Si ricomincia.
Io so che se non faccio quel salto, niente di bello potrà mai accadere, continuerò a spegnermi.
Solo rischiando potrà accadere. Potrà non accadere, certo, ma ho più possibilità.
Cambiare fa parte della vita, fa bene allo spirito, e cambiare lavoro, anche se poi fallisci, anche se poi te ne penti, anche se poi non è quello giusto, quello definitivo, è sempre vita, è sempre esperienza.
Tutto in questo momento, nel prima di buttarsi giù con quel paracadute, è terrificante, ed è normale.
Ma voglio chiudere con questa bellissima frase di una canzone:
But it's always darkest before the dawn
(Florence + The Machine - Shake It Out)
Ricordatevi questo, quando vi sembrerà di brancolare nel buio: è sempre più buio appena prima dell'alba.
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