Sto stirando, non c'è nessuno in casa a parte me.
Ho un cd di musica rilassante, da centro benessere per l'esattezza. I bambini sono con mio marito dai nonni a pranzo.
L'atmosfera è tranquilla, come si fa a essere stressati così?
E invece no, comincia a salirmi quella sensazione di panico ben nota.
Domani devo rientrare in ufficio, e mi pesa tantissimo.
Ormai so che devo essere fiduciosa, so che non sono in trappola, so che troverò qualcosa, so che è solo questione di tempo, non dovrei sentirmi così TERRORIZZATA e in gabbia.
Ho mandato e continuo a mandare curricula, e mi propongo, sono proattiva, ho iniziativa, mi propongo per cose umili, senza la spocchia della laureata.
Sarà difficile, ci vorrà tempo, certo. E non avrò i buoni pasto e altri benefits. Sarò pagata meno.
E probabilmente non sarà il lavoro definitivo, e sinceramente è meglio così, è meglio cambiare, provare cose diverse, senza fossilizzarsi.
Sono fiduciosa e cosciente, e preparata.
E per me è una grande gioia l'idea di lasciare il mio lavoro per qualcosa di nuovo anche se meno pagato. Anche se tutti dicono che là fuori non c'è nulla, che non troverò mai qualcosa con un buon stipendio come questo.
Bisogna mangiare certamente, pagare le bollette, ma se non oso ora, quando potrò farlo?
Sono disposta a fare dei piccoli sacrifici, ad avere una borsa sola, a mangiare meno fuori, tutto pur di lavorare serena, di sentirmi realizzata, e di poter conciliare con la famiglia.
Ad ogni modo, nonostante questa consapevolezza, nonostante non ci sia nulla di cui aver paura, io ho paura, ho paura del cambiamento e ancora di più del non cambiamento.
Ho paura che marcirò lì, che starò sempre così, che mi spegnerò.
Ancora peggio se mi spegnerò, perché in fondo questo momento di malessere e di crisi, in cui sto male, vivo malissimo, ma almeno sono viva, almeno mi ribello, lotto, cerco, mi guardo intorno, persevero nella ricerca di un lavoro, qualsiasi, che mi dia nuova vita...
L'incertezza e l'ignoto non sono delle cose gravi, le malattie e la morte lo sono.
Ma nonostante questa consapevolezza io ho paura, mi tremano le mani, sento l'ansia che sale e devo prendermi le gocce.
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