Da bambina sognavo il principe azzurro come tutte, ma non solo.
Sognavo più che altro di essere io una principessa, di essere super, una super eroina, ricca, brava, una ballerina, una persona di talento. QUALCUNO CHE REALIZZASSE QUALCOSA E LASCIASSE UN SEGNO.
Sono poi cresciuta convinta che sarei stata sola, con un lavoro (scientifico) che avrei avuto al massimo un figlio ma sarei stata madre single. Finché poi ho trovato inaspettatamente l'amore e dopo averlo conosciuto per un bel po' di anni l'ho sposato.
E ora abbiamo 2 figli.
Da fuori sembra una famiglia tradizionale. Niente di più lontano dalla realtà, qui non c'è niente di convenzionale.
L'altro giorno ho visto questo manifesto di un noto partito e mi è venuta una rabbia...
Non sono utero, certamente, ma non sono nemmeno una mamma.
Perché PRIMA DI OGNI COSA SONO UNA PERSONA.
Non sono una mamma e basta. Mi rifiuto di aderire a questa categoria.
Essere madre è stata una cosa che ho voluto ed è stata una fortuna.
So che non sempre è possibile, e di solito sono le donne a soffrirne particolarmente, perché ci sentiamo difettose e la società ci fa sentire incompleti, non funzionanti nella cosa che per noi dovrebbe essere la prima funzione, ma che non lo è.
Mi piace essere mamma, nonostante la stanchezza e le paure e le ansie.
Amo la solitudine, sono un'introversa, e loro mi impegnano tanto, ma come amo stare con me stessa in pace, amo anche la loro compagnia.
Amo quelle nuove piccole persone che ho creato io ma che sfuggono a ogni mio piano e comprensione.
Amo educarli, spiegargli le cose, abbracciarli e coccolarli tantissimo.
Amo accendere un pensiero dentro di loro, come fuoco.
Amo essere la loro mamma, ma amo essere anche quel faro che gli indica la strada, il primo di tanti fari (troveranno altre persone -luci come me) che illumineranno la strada che si costruiranno.
Essere madre è una bellissima parte di me, ma non il tutto. C'è altro di me che è importante e che mi aiuta a essere madre.
Non credo che sarei una madre sufficientemente buona se non fossi anche altro, se non fossi un filosofo ad esempio, se non avessi sete di sapere, se non fossi una persona con altre sfaccettature e altri interessi.
Metto tutto quello che sono, coi miei pregi e difetti, non cerco di aderire a un modello di mamma, piuttosto è il mio essere madre che si adatta a quello che sono io.
Non credo che chiudermi in cucina a sfornare torte e lucidare i vetri mi renderebbe una madre migliore.Comunque le torte le faccio, mentre penso alla filosofia.
E quindi no, cari autori del manifesto ridicolo. Non sono un utero, ma non sono nemmeno una mamma, una persona che potete etichettare e relegare in casa.
E non sono la vostra costola, non sono una principessa, non sono una signorina e nemmeno una signora.
Sono soprattutto una PERSONA.
Sognavo più che altro di essere io una principessa, di essere super, una super eroina, ricca, brava, una ballerina, una persona di talento. QUALCUNO CHE REALIZZASSE QUALCOSA E LASCIASSE UN SEGNO.
Sono poi cresciuta convinta che sarei stata sola, con un lavoro (scientifico) che avrei avuto al massimo un figlio ma sarei stata madre single. Finché poi ho trovato inaspettatamente l'amore e dopo averlo conosciuto per un bel po' di anni l'ho sposato.
E ora abbiamo 2 figli.
Da fuori sembra una famiglia tradizionale. Niente di più lontano dalla realtà, qui non c'è niente di convenzionale.
L'altro giorno ho visto questo manifesto di un noto partito e mi è venuta una rabbia...
Non sono utero, certamente, ma non sono nemmeno una mamma.
Perché PRIMA DI OGNI COSA SONO UNA PERSONA.
Non sono una mamma e basta. Mi rifiuto di aderire a questa categoria.
Essere madre è stata una cosa che ho voluto ed è stata una fortuna.
So che non sempre è possibile, e di solito sono le donne a soffrirne particolarmente, perché ci sentiamo difettose e la società ci fa sentire incompleti, non funzionanti nella cosa che per noi dovrebbe essere la prima funzione, ma che non lo è.
Mi piace essere mamma, nonostante la stanchezza e le paure e le ansie.
Amo la solitudine, sono un'introversa, e loro mi impegnano tanto, ma come amo stare con me stessa in pace, amo anche la loro compagnia.
Amo quelle nuove piccole persone che ho creato io ma che sfuggono a ogni mio piano e comprensione.
Amo educarli, spiegargli le cose, abbracciarli e coccolarli tantissimo.
Amo accendere un pensiero dentro di loro, come fuoco.
Amo essere la loro mamma, ma amo essere anche quel faro che gli indica la strada, il primo di tanti fari (troveranno altre persone -luci come me) che illumineranno la strada che si costruiranno.
Essere madre è una bellissima parte di me, ma non il tutto. C'è altro di me che è importante e che mi aiuta a essere madre.
Non credo che sarei una madre sufficientemente buona se non fossi anche altro, se non fossi un filosofo ad esempio, se non avessi sete di sapere, se non fossi una persona con altre sfaccettature e altri interessi.
Metto tutto quello che sono, coi miei pregi e difetti, non cerco di aderire a un modello di mamma, piuttosto è il mio essere madre che si adatta a quello che sono io.
Non credo che chiudermi in cucina a sfornare torte e lucidare i vetri mi renderebbe una madre migliore.Comunque le torte le faccio, mentre penso alla filosofia.
E quindi no, cari autori del manifesto ridicolo. Non sono un utero, ma non sono nemmeno una mamma, una persona che potete etichettare e relegare in casa.
E non sono la vostra costola, non sono una principessa, non sono una signorina e nemmeno una signora.
Sono soprattutto una PERSONA.
Commenti
Posta un commento